La carenza di Iodio può portare a delle problematiche importanti per la nostra salute, perché la tiroide lo utilizza per produrre gli ormoni della crescita.
Iodio la sua importanza e i segnali della carenza di Iodio
Parliamo di un sale minerale, lo iodio, essenziale per il corpo umano. La tiroide lo usa per produrre gli ormoni della crescita, quelli che riparano le cellule danneggiate e per molto altro (si pensi al metabolismo).
Ma prima di parlare di carenza di Iodio…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Linee guida per una sana alimentazione” a cura di CREA, Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione (Revisione 2018).
Iodio dal 1811 la sua scoperta e l’importanza per la tiroide
Dello iodio siamo a conoscenza da relativamente poco. È stato scoperto nel 1811. Lo iodio è presente nel corpo umano in quantità di 15-20 mg, e l’apporto giornaliero necessario è stimato in 150 ug/giorno. Contenuto soprattutto nel pesce, lo iodio varia invece nelle verdure a seconda dei terreni di coltivazione.
Lo iodio svolge una importante azione preventiva nei confronti di una serie di malattie, tra cui principalmente quelle tiroidee.
L’organismo umano infatti concentra lo iodio nella tiroide, dove entra nella formulazione di due ormoni, triiodiotironina (T3) e tirosina (T4), regolatori di alcune funzione metaboliche, tra cui lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo.
La carenza di iodio e i problemi di salute più gravi
La carenza di iodio, uno dei più gravi problemi di salute pubblica secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si traduce in diverse patologie, più o meno gravi a seconda dell’età e del sesso, come l’iper o l’ipoproduzione di ormone tiroideo da parte della ghiandola.
In Italia si ammalano di gozzo circa 6 milioni di persone, più del 10 per cento della popolazione del nostro paese, e l’impatto economico di questa malattia è stimato in oltre 150 milioni di euro all’anno. Addirittura, nella sola popolazione giovanile, il gozzo interessa almeno il 20 per cento delle persone.
Tiroide e fabbisogno di iodio nelle donne
In età adulta, le donne sono molto più soggette alle malattie tiroidee rispetto agli uomini: una donna ha il 20% di possibilità di sviluppare problemi alla tiroide nel corso della sua vita.
Una profilassi iodica può aiutare nella prevenzione del gozzo endemico e degli altri disordini da carenza iodica. La profilassi consiste in misure semplici come l’assunzione di sale iodato, cioè sale fortificato con 30 mg di iodio per chilo.
Tre segni che indicano la carenza di iodio:
- Gonfiore al collo
Avviene nella parte anteriore e prende nome di gozzo. Si forma quando la ghiandola tiroidea diventa troppo grande. Quando il corpo contiene poco iodio, la ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormoni; per compensare la carenza, la ghiandola è costretta a lavorare maggiormente e quindi le sue cellule crescono e si moltiplicano velocemente, causando il gozzo. Questo inconveniente si risolve assumendo più iodio - Inaspettato aumento di peso
Altro segno della carenza di iodio. Siccome gli ormoni tiroidei aiutano a controllare il metabolismo, quando non ne vengono prodotti abbastanza, il corpo brucia meno calorie a riposo. Quindi il corpo ne assorbe in eccesso, cosa che si traduce in maggiore grasso immagazzinato. L’aggiunta di maggiore iodio alla dieta aiuta ad invertire gli effetti del metabolismo lento poiché stimola il corpo a produrre più ormoni tiroidei - Fatica e debolezza
Sono sintomi molto comuni legati alla carenza di iodio. Alcuni studi hanno scoperto che quasi l’80% delle persone con bassi livelli di ormone tiroideo, si sentono stanchi, pigri e deboli. Quando i livelli di ormone tiroideo sono bassi, il corpo non riesce a produrre tanta energia. Ciò può far precipitare i livelli di energia e causare debolezza fisica.
Approfondimenti e fonti:
- I 3 segni che ti avvisano della carenza di iodio – Salute 33
- Iodio – Tiroide – Epicentro – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità
>>> Guarda l’evento a cura di VediamociChiara, interamente dedicato alla menopausa e la tiroide. Intervista al dott. Alessandro Marsili e al dott. Daniele Cappellani, specialisti in endocrinologia e malattie metaboliche.
Cristina
Ultimo aggiornamento: 13 maggio 2023