Viaggio da sola: sì, no, forse

Viaggio da sola: Sì, no, forse…

Tempo di vacanze imminenti. Bello, bellissimo. Ma quando è tempo di vacanza, in che modo una donna organizza i suoi giorni di relax? In solitario o in compagnia? Abbiamo raccolto qualche esperienza di donne e qualche loro interessante commento.

Le scelte non sono sempre facili. Spesso infatti c’è di mezzo il con chi andarci, con chi condividere quella o questa meta o il periodo giusto. Abbiamo scoperto che non sono poche le donne che viaggiano da sole, e che amano viaggiare da sole.
Qui di seguito qualche esperienza concreta e qualche utile consiglio per chiunque fosse interessata.

Donne con lo zaino in spalla e senza Gps

Vienna, guida ambientale professionista, 67 anni, ha camminato da sola tra Paestum e Manfredonia, nel Nepal, in Amazzonia e a fine agosto partirà sempre in solitaria per tre mesi sulle tracce di Goethe, attraversando Boemia e Austria oltre che Germania e Italia, portando con sé uno zaino leggero, carte topografiche, bussola, cellulare senza Gps. Eppure a lei “non piace la solitudine”. E allora, perché lo fai? “
Da sola posso gestirmi meglio”, risponde. “Quando viaggio con un’altra persona sono molto generosa, cerco sempre di soddisfare le sue esigenze e poco le mie”. E non hai paura? “No, perché mi approccio sempre con il sorriso, sono fiduciosa verso la gente che incontro e che questo lo percepisce e allora si apre, dialoga, si racconta, mi ospita”. E se ti perdi? “Può accadere”, sorride, “ma che bello poi ritrovare la strada! Viaggiare soli significa non avere remore, uscire dagli schemi, riscoprire il nostro carattere sociale di esseri umani, lo stare insieme, conoscere l’altro, comunicando con lui, ce lo abbiamo dentro noi, dobbiamo semplicemente riscoprirlo”.

Maddalena, 54 anni, maestra di scuola primaria ci racconta che “può essere difficile trovare anche tra gli amici più intimi chi condivide gli stessi interessi. A me per esempio piace andare nei deserti del Sudamerica tra le rovine Maja e Inca, ma mi hanno detto che ‘quella roba’ è noiosa… E allora seguo-inseguo i mei piaceri e le mie curiosità, senza vincoli che renderebbero triste me e il mio eventuale compagno”.

Una via di mezzo: da sola ma con un viaggio organizzato

Dice Elena, impiegata di 52 anni: “Quando qualche anno fa ho deciso che volevo visitare la Turchia, non ho trovato nessuno che mi accompagnasse. O rinunciare o andare: ho scelto un viaggio organizzato, e non mi sono più fermata. Certo, però, anche se tali viaggi sono confezionati con guida e accompagnatore, lo stare sola significa ogni volta sforzarsi di ‘fare amicizia’, un vero e proprio impegno, come il decidere con chi sedersi a pranzo o a cena, a chi chiedere di ‘tenerti la porta’ quando vai a fare pipì e non c’è la chiave…”.

Prende la parola Maria Grazia, 46 anni, insegnante di storia dell’arte: “Spesso nel tuo gruppo di viaggio ci sono coppie che non amano il ‘terzo incomodo’, soprattutto se donna,  e un po’ ti snobbano. Al contrario, quelle collaudate non hanno problemi e ti accolgono anzi, talvolta ti adottano letteralmente. E può essere piacevole, perché così hai punti di riferimento umani oltre che quelli organizzati”.

Alle volte non mancano piccoli inconvenienti da superare…

Lara, 49 anni, operaia tessile, racconta: “Quell’unica volta che ho deciso di passare una settimana per conto mio, al momento di andare a cena ho vissuto un vero e proprio dramma. O non c’era posto o mi mettevano in un tavolino vicino alla toilette o addirittura in uno di quelli in comune, costringendomi a parlare con perfetti sconosciuti, dovevo fare conversazione e non mi sono mai rilassata e goduta la cena!”

Ma anche creative soluzioni! 🙂

Barbara, 53 anni, impiegata pubblica, la mette sul lato economico: “Da soli tutto costa di più. Nel viaggio organizzato persino la stanza la fanno pagare anche di 4-500 euro oltre alla tariffa base. E così tutte le spese che affronti, che so, anche il taxi se non ti va di camminare più, non puoi dividerlo con nessuno”. Per ovviare a certi problemi, come i costi della camera singola, Nicoletta, 55 anni, pasticcera, sceglie l’opzione della stanza doppia con una donna sconosciuta. “Di solito mi va bene”, rivela, “ho conosciuto ragazze di tutte le età. Con alcune sono ancora rimasta in contatto ma non è capitato di organizzare una vacanza insieme. Troppo forte la voglia si scoprire altre amicizie, anche se solo per 10-15 giorni”.

C’è anche chi non vuole rinunciare mai alla compagnia

Cristina, 66 anni, pensionata, ha girato il mondo in lungo e largo, ma mai sola. “Ho sempre brigato per trovare qualcuno che venisse con me”, confessa. “Se vai senza compagnia ti annoi troppo”, sentenzia Rosa, 60 anni, farmacista. “Pensa al tempo che devi passare tra una tappa all’altra senza poter chiacchierare con un’amica: insopportabile”. Se per Valeria, 45 anni, responsabile marketing di una casa editrice, dotata di un compagno che non vive con lei, è comunque “non naturale andare in vacanza senza di lui”, secondo Carla, 57 anni, segretaria in una multinazionale, “dopo aver superato lo scoglio di prenotare il viaggio mettendo solo il tuo nome, tutto diventa più semplice. Se vuoi, stai con gli altri, altrimenti per conto tuo”.

E gli uomini?

Difficile trovarli del tutto soli anche nei viaggi organizzati. Sarà perché temono di uscire dal loro guscio, di non avere la protezione del ‘branco’, di non saper come cavarsela, al contrario delle donne che in genere sono molto più organizzate, spigliate, capaci di sfruttare in pieno tutte le loro energie e potenzialità? Voi che ne pensate?

 

Cinzia D’Agostino

 

(Credits foto: http://ripost.it/wp-content/uploads/2013/04/donne-e-viaggi.ok_.jpg)