Vuoti di memoria, premessa per la demenza?
Un’esperienza che tutte noi abbiamo fatto. Arrivano le prime rughe e anche piccole défaillance mnemoniche. Ma quando i vuoti di memoria dovrebbero farci allertare e quando invece si tratta di un processo normale?
Ma prima…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Benessere in menopausa”, il vademecum firmato da ONDA (Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e di Genere).
A cura della Dott.ssa Nicoletta Orthmann Referente medico-scientifico di O.N.Da e con la supervisione scientifica della Prof.ssa Rossella Nappi (Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia).
Problemi di memoria anche a causa dello stress…
Le persone smemorate come me, temono soprattutto che il problema della mancanza di memoria di oggi, si traduca in una malattia seria (demenza e decadimento cognitivo) con l’ingresso nella terza età. Io mi difendo dicendo che mia nonna Ida, non doveva ricordare tutte le cose che invece devo ricordare io (e non mi riferisco soltanto alle password per entrare nei miei profili Social!).
La vita di oggi è sicuramente più stressante di quella di una volta, ostaggi come siamo di una marea di informazioni. La buona notizia è che oggi, a differenza dei primi anni del Novecento, sappiamo molte cose in più, anche in fatto di prevenzione, di salute e di esercizi per tenere allenato questo scomparto del nostro cervello!
Teniamoci in allenamento – Impariamo ad allenare la memoria (e a rimanere allenati!)
La memoria non è un registro fisso e permanente, come un documento archiviato in uno schedario. È molto più vaga e mutevole. Come ha dichiarato Elizabeth Luftus nel 2013: “Somiglia più a una pagina di Wikipedia. È modificabile sia da noi che da altri”. Questo suo aspetto, la malleabilità, la rende adatta ad essere allenata. Proprio come un muscolo.
Teniamoci in allenamento – Ecco qualche esercizio utile!
La memoria può essere esercitata. Come? attraverso esercizi (come le parole crociate e/o imparare a memoria poesie per esempio). Ma anche seguendo uno stile di vita gentile: che tenga conto della qualità dell’alimentazione e di una costante attività fisica. È stato infatti dimostrato che lo stile di vita migliora le aspettative delle nostre funzioni cognitive.
Ecco alcuni esercizi utili per allenare il cervello a ricordare:
- Mantenere la mente attiva facendo esercizi di logica, studiando una lingua straniera, suonare uno strumento…
- Controllare la pressione arteriosa mantenendola a livelli inferiori a 120/80 mmHg
- Controllare i valori del colesterolo totale evitando di superare la soglia dei 200 mg/dL
- Controllare la glicemia a digiuno, con valori entro i 100 mg/dL
- Non fumare
- Seguire una dieta sana ricca di frutta, verdura, cereali integrali, carni magre, prodotti caseari a basso contenuto di grassi, olio extra vergine di oliva (EVO)
- Evitare il sovrappeso e mantenere un indice di massa corporea inferiore a 25 kg/m2
- Fare attività fisica aerobica (camminare, nuotare, andare in bici) per almeno 30 minuti al giorno
- Garantirsi un riposo notturno sufficiente e di qualità
Fonte notizia
- Vuoti di memoria, quando preoccuparsi? – Humanitas
>>> E’ possibile allenarsi al cambiamento? Intervista alla coach dott.ssa Alessandra Bitelli a cura delle nostre amiche di VediamociChiara.
Katia
Ultimo aggiornamento: 7 dicembre 2022