Senti che potresti scoppiare per quanto cibo hai ingerito. Eppure, davanti al carrello dei dolci, magicamente si crea un po’ di spazio nel tuo stomaco?
Come è possibile visto che fino ad un istante prima, strapieno anche di sensi di colpa, chiedeva solo un bicchiere di citrosodina per digerire il tutto? Ecco un fenomeno che conosciamo un po’ tutte e che ha anche un nome: Sazietà Sensoriale Specifica. Parliamone, anche perché – almeno questa volta- non si tratta di una malattia!
Ma prima…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Benessere in menopausa”, il vademecum firmato da ONDA (Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e di Genere).
A cura della Dott.ssa Nicoletta Orthmann Referente medico-scientifico di O.N.Da e con la supervisione scientifica della Prof.ssa Rossella Nappi (Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia).
Spazio per il dolce – Un fenomeno che ci accomuna tutti
Se lo vedi fare al tuo vicino di tavolo al ristorante lo accusi subito di ingordigia e lo spedisci senza appello dritto dritto all’inferno dantesco. Ma, siamo indulgenti, perché è successo anche a tutte noi:
- Al catering del matrimonio della nostra amica
- Alla festa di compleanno degli amichetti dei tuoi figli
- Alla cena per l’anniversario di matrimonio
- Etc
Un comportamento che ci accomuna un po’ tutti, e non a caso: si tratta infatti di un adattamento evolutivo messo a punto dalla nostra specie per permetterci di mangiare il più variegato possibile. Gli hanno dato anche un nome Sazietà Sensoriale Specifica.
Fu descritto per la prima volta dal neurobiologo francese Jacques Le Magnen nel 1956, ma il termine è stato utilizzato in modo più esteso e formale per la prima volta nel 1981 dalla ricercatrice statunitensie Barbara Rolls, del dipartimento di Scienze dell’alimentazione presso l’Università della Pennsylvania.
Spazio per il dolce – Non mangerò mai più…
Tipica frase che diciamo dopo una bella abbuffata. Ma non è così che poi vanno le cose.
Il comportamento verso il cibo di noi umani ha delle caratteristiche comuni proprio perché sono legate all’evoluzione. E questa ci riguarda tutti!
E se volete altre conferme c’è questo video comparso su VOX che testimonia le fasi di un interessante esperimento: dopo aver mangiato un piatto abbondante di pasta, agli “sfortunati” viene proposto un piatto più piccolo della stessa pietanza. Invitati a mangiare, lo fanno, ma poco e controvoglia. Se si inserisce una variante nell’esperimento, la cosa si fa interessante: se dopo l’abbuffata di pasta si propone del gelato, i malcapitati ne mangeranno di più e più volentieri.
Spazio per il dolce – Un modo intelligente per farci mangiare di tutto!
Ed è proprio questo alla base della SSS: Sono pieno, ora ho voglia di qualcos’altro!
In questo modo garantiamo la più ampia varietà di cibo ingerito (siamo pur sempre onnivori!): un modo intelligente per apportare al nostro organismo più nutrienti variegati possibili.
And that instinct has a purpose: It’s meant to keep us healthy.
(E quell’istinto ha uno scopo: è pensato per mantenerci in salute).
Afferma la ricercatrice, Barbara Rolls.
Quindi, se i vicini di tavolo vi guarderanno male la prossima volta che spazzolerete dopo un lauto pasto, anche il dolce, potrete sempre difendervi dicendo che state proteggendo la specie umana! 😉
Psss! Nel salvaguardare la specie, pensiamo anche alla nostra forma fisica: ok la varietà, ma lavoriamo anche sulla quantità del cibo!
PS il 19 luglio c’è persino l’Ice Cream Day, la festa del gelato 😉
>>> Che rapporto c’è tra peso e menopausa? Quali soluzioni quando l’aumento di peso incide in modo rilevante su BMI? Le nostre amiche di VediamociChiara lo hanno chiesto alla dott.ssa Alessandra Freda, nutrizionista
Fonte e approfondimenti:
- Perché non si è mai abbastanza sazi per un dolce – Il Post
- Why you always seem to have room for dessert – Vox (in inglese)
Katia
Ultimo aggiornamento: 2 dicembre 2022