L’errore in laboratorio è anche salutare, ogni volta che porta alla scoperta di nuovi farmaci per la cura di vecchie malattie

Parliamo di quelle coincidenze che nel corso dei secoli, e ancora oggi, ci permettono di scoprire, per caso appunto, nuove cure, nuovi principi attivi. Tutti salutari. L’ultimo in ordine di apparizione quello che cura la caduta dei capelli. Trovato grazie ad una felice coincidenza mentre si studiava un rimedio per il controllo del colesterolo

 Sbagliando s'Impara… e si Sta anche Meglio!Ma a sbagliare in laboratorio non abbiamo imparato oggi

L’esempio più famoso è di certo quello del Sildenafil. All’inizio studiato per le malattie cardiache, si scoprì avere delle applicazioni di successo in tutt’altro ambito, quello sessuale, tanto che oggi è chiamata la pillola “dell’amore”…

E pensando ad un esempio ancora più in là con il tempo, ci piace ricordare la scoperta degli antibiotici che fece Fleming casualmente. Ne hanno parlato anche le nostre amiche di VediamociChiara.

Ma non solo in ambito scientifico

Anche nella vita di tutti giorni possiamo godere di invenzioni nate per caso. Avete presente i post-it? Nacquero a seguito di un errore nella miscela di una colla. Doveva essere super resistente, e invece non era così che venne fuori. Ma di certo questa sua caratteristica, la rese poi la colla che ben si adattava a tutti i nostri “ripensamenti”.

Sbagliando s'Impara… e si Sta anche Meglio!Mente aperta

Questo ultimo esempio per dire che di certo non possiamo pensare che è solo sbagliando che la scienza, la medicina, il sapere in generale faranno dei progressi. È necessaria la perseveranza, la preparazione dei ricercatori, ma tutto questo ha poi bisogno di menti aperte, per trovare nuove soluzioni a vecchi problemi. Ma anche nuove soluzioni a nuovi problemi, perché come diceva Einstein (a lui se non altro è attribuita la citazione): La mente è come il paracadute, funziona solo se aperta.

Ma prima di salutarci… 

…ti invitiamo a scaricare il pdf “Benessere in menopausa”, il vademecum firmato da ONDA (Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e di Genere).

A cura della Dott.ssa Nicoletta Orthmann Referente medico-scientifico di O.N.Da e con la supervisione scientifica della Prof.ssa Rossella Nappi (Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia).

Elisabetta

(Fonte articolo: Starbene)

(Credit foto: Pexels)

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2022

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