La libido con l’arrivo degli “anta” cambia. Nessuno lo vuole negare. Perché? Soluzioni?
Tra le cause ci sono ragioni psicologiche ma anche fisiologiche, come il calo dei livelli ormonali: estrogeni, progesterone e testosterone, quest’ultimo responsabile non solo del desiderio sessuale ma anche della lubrificazione della vagina. Non disperare è la parola d’ordine, visto che abbiamo diverse frecce al nostro arco per riaccendere il desiderio
Ma prima…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Benessere in menopausa”, il vademecum firmato da ONDA (Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e di Genere).
A cura della Dott.ssa Nicoletta Orthmann Referente medico-scientifico di O.N.Da e con la supervisione scientifica della Prof.ssa Rossella Nappi (Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia).
In modalità menopausa per 30 anni
Piacere e gioco erotico sono usciti dalla nostra vita? La secchezza vaginale che molte donne in menopausa accusano è solo la punta di un iceberg. Se abbiamo giocato a fare gli struzzi, “quel problema”, con il tempo si è trasformato anche in aridità relazionale e sofferenza fisica (dispareunia). A complicare il tutto ci si mettono anche altri problemini come infezioni, vaginiti, cistiti, incontinenza urinaria da sforzo… E di certo questo non ci aiuta a vivere bene il “grande cambiamento”.
Eppure i rimedi per l’atrofia vulvo vaginale ci sono. Ma forse la prima cosa da fare è cambiare l’idea che abbiamo della menopausa. Come ci ricorda la dottoressa Graziottin:
“la menopausa è caratterizzata da un calo degli ormoni sessuali (estradiolo, progesterone) che a sua volta determina secchezza genitale, atrofia vulvo-vaginale e dolore ai rapporti. Questi insieme di sintomi (…) è denominato anche “sindrome genito-urinaria della menopausa”.
Molte donne pensano che non ci siano soluzioni a questo tipo di problemi e finiscono per convincersi che la vagina abbia una data di scadenza. Invece dovremmo viverla in un altro modo, visto che abbiamo appena 50 anni e in “modalità menopausa” ne passiamo in media altri 30!
L’approccio giusto
L’approccio giusto è quello invece di correre ai ripari ai primi sintomi. Che vuol dire parlarne con la propria ginecologa durante la consueta visita annuale, ma vuol dire anche pensare alle zone intime del nostro corpo, così come abbiamo fin qui fatto per il contorno occhi e le labbra. Anche con delicati massaggi usando oli specifici (e biologici!) e dedicando qualche minuto al giorno a specifici esercizi, come gli esercizi di Kegel, pensati proprio per le donne che vogliono rimanere in forma, anche “li”!
Ma c’è anche l’approccio farmacologico tradizionale
La donna in menopausa del III millennio ha molte frecce al proprio arco. Oltre alle coccole naturali di cui abbiamo parlato sopra, si può optare anche per l’approccio farmacologico, ovvero la TOS, ovvero la terapia ormonale sostitutiva. Si tratta di un approccio che si decide insieme allo specialista, in base alla propria storia e alle proprie preferenze.
E poi c’è la soluzione innovativa
La soluzione innovativa è un farmaco a base del principio attivo Prasterone, indicato per il trattamento locale dell’atrofia vulvo-vaginale in donne in postmenopausa che presentano sintomi da moderati a gravi.
Il Prasterone, conosciuto soprattutto come DHEA (l’ormone della giovinezza), corregge i sintomi e i segni dell’atrofia vulvo-vaginale sostituendo gli estrogeni – che sono prodotti normalmente dalle ovaie nelle donne prima della menopausa – senza alterare il nostro profilo ormonale.
La sua azione è specifica proprio sulle disfunzioni sessuali in menopausa e ha dimostrato una notevole efficacia anche su lubrificazione, eccitazione e raggiungimento orgasmo.
Il Prasterone-Dhea agisce a livello locale attraverso 28 ovuli (uno al giorno) che devono essere inseriti nella vagina, la sera prima di coricarsi, in modo tale che siano rilasciati dove è necessario.
Si tratta di un farmaco che deve essere prescritto con Ricetta RR e come tutti i medicinali soggetti a prescrizione medica, niente “fai da te”! Bisogna parlarne con il medico, che ci consiglierà al meglio per trovare una soluzione in linea con le nostre esigenze e le nostre aspettative.
Una volta iniziato questo trattamento bisogna continuare a fare controlli periodici (almeno ogni 6 mesi).
Fonte: Sito internet della dottoressa Alessandra Graziottin
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Katia
Ultimo aggiornamento: 5 dicembre 2022