La cefalea può essere di vari tipi, primaria, secondaria, tensiva e a grappolo
Quando usiamo il termine “cefalea” parliamo di un sintomo che colpisce circa il 20-40% della popolazione. Ma le cefalee non sono tutte uguali. Ecco qui le principali distinzioni.
L’importanza di rivolgersi al proprio medico in caso di cefalea
Ma prima informiamo sui casi in cui diventa opportuno rivolgersi al proprio medico:
- Quando non si soffre abitualmente di cefalea, e si viene colpiti da un attacco tanto improvviso quanto intenso
- Quando a questo dolore sono presenti anche sintomi neurologici come deficit del movimento, della sensibilità, del linguaggio o della vista
- Quando la cefalea comprare dopo un trauma cranico, insieme a convulsioni
- Quando il primo episodio si manifesta dopo i 50 anni di età.
Cefalee primarie
La gran parte delle cefalee sono primarie, cioè non sono la conseguenze di altre patologie. La forma più comune di cefalea è la muscolo-tensiva che rappresenta il 50% di tutte le cefalee primarie e colpisce sia le donne che gli uomini.
Cefalee secondarie. Si tratta di cefalee causate da altre patologie (da trauma cranico e/o cervicale, da patologie vascolari endocraniche o cervicali, da patologie intracraniche non vascolari, da cause sistemiche).
Cefalea tensiva (o cefalea muscolo tensiva)
Le caratteristiche della cefalea tensiva sono: dolore lieve-moderato bilaterale, localizzato alle tempie o alla fronte che può coinvolgere anche la zona occipitale. In genere non è scatenata dall’attività giornaliera, ma in alcuni casi può avere dei fattori scatenanti: stress, cattive posizioni della colonna cervicale mantenute per tempi lunghi, fumo, alcolici.
Si tratta di una forma di cefalea che può durare da ore a giorni, presentarsi in maniera episodica o frequente. Non si associa mai a sintomi neurologici come ad esempio disturbi della sensibilità (es. formicolio, perdita di sensibilità), disturbi motori (es. perdita della motilità, movimenti involontari), del linguaggio o della vista (es. visione di lampi o mosche nel campo visivo).
È una forma di cefalea benigna, che può essere prevenuta con uno stile di vita sano in particolare evitando eccessi alimentari ed effettuando regolarmente attività fisica leggera e rilassante come pilates e yoga.
La terapia farmacologica si avvale principalmente di farmaci analgesici che devono essere opportunamente valutati dal medico curante.
Cefalea a grappolo
La cefalea a grappolo colpisce principalmente gli uomini di età compresa tra i 20 ed i 40 anni. Si caratterizza per la comparsa di dolore grave di tipo trafittivo che colpisce la zona perioculare e la tempia dello stesso lato.
In genere colpisce sempre lo stesso lato, il dolore si accompagna a lacrimazione, occhio rosso, scolo nasale ed ostruzione della narice dello stesso lato.
L’attacco ha una durata che può variare dai 45’ ai 90’, compare tipicamente la notte una o due ore dopo l’addormentamento e può comparire più volte durante le 24h. Altri sintomi che accompagnano questo tipo di cefalea possono essere nausea, vomito ed intolleranza a luce e suoni.
La frequenza con cui si manifesta è variabile, la forma più frequente è quella episodica in cui passa anche un anno tra un attacco e l’altro.
Il trattamento è esclusivamente farmacologico e si basa sull’assunzione giornaliera di farmaci per la profilassi degli attacchi.
Cinzia
(Ultimo aggiornamento: 2 gennaio 2023)