Incontinenza femminile. Viene diagnosticato solo un caso su tre
“L’incontinenza urinaria è una malattia che interessa soprattutto le donne (più di 3 milioni di italiane) – afferma Mauro Cervigni, segretario scientifico dell’AIUG – Associazione Italiana di Urologia ginecologica e del pavimento pelvico.
Una utile campagna di informazione
Per sensibilizzare sempre più donne da due anni c’è una campagna firmata proprio dall’AIUG , dal claim chiaro: “Donna = Disagio? Mai Più!”. Si tratta di un progetto che vuole sensibilizzare proprio su questo disturbo grazie a speciali lezioni di salute e la distribuzione di utile materiale informativo che vede coinvolto tutto il territorio nazionale.
Ma perché ne soffriamo soprattutto noi donne?
I motivi di questi numeri sono legati ad una naturale predisposizione, dovuta soprattutto alla conformazione anatomica genitale femminile. Ci sono poi due fattori di rischio, come la gravidanza e il parto, che facilitano gli stiramenti dei legamenti di sostegno della vescica. Ma non solo. Anche gli ormoni possono svolgere un ruolo perché hanno un’azione trofica e di mantenimento del tono della muscolatura dell’intera area pelvica.
Per questo la situazione spesso di manifesta, o potrebbe peggiorare, proprio con l’arrivo della menopausa. Succede perché con la menopausa, e con il conseguente calo di produzione ormonale, assistiamo ad un aumento degli episodi di perdite involontarie di urina. A differenza di quanto comunemente si crede, il disturbo può colpire tutte le d’età e non può essere quindi considerato soltanto un fenomeno dell’invecchiamento.
Come si combatte l’incontinenza?
Intanto migliorando la coscienza della paziente. Per arrivare a questo è importante incoraggiare le pazienti a parlarne. E qui chiave diventa il ruolo dei medici, delle associazioni dei pazienti, dei mass media. Il paziente va rassicurato e informato: non si tratta di un processo inevitabile e incurabile. Al contrario. Si può prevenire (vedi più avanti) e oggi non mancano molte opzioni terapeutiche, che vanno dal trattamento conservativo, a quello medico, così come chirurgico. Ma ci sono anche terapie farmacologiche, utili a contrastare i problemi legati all’incontinenza urinaria, a base di molecole che agiscono sulla vescica impedendo la fuoriuscita accidentale di urina.
Ti interessa la prevenzione? Allora attenta a come ti siedi!
Già con la nostra postura quotidiana, contribuiamo alla nostra salute urogenitale. Si tratta di un fatto ancora troppo poco conosciuto, ma il modo in cui ci sediamo, influisce molto sul corretto funzionamento del pavimento pelvico, attuale certo, ma soprattutto futuro.
Sono i metodi per allenare i muscoli pelvici attraverso esercizi (compresa la ginnastica posturale). Molto importante è il rapporto con il diaframma, che lavora in sinergia con il pavimento pelvico e con il muscolo trasverso profondo dell’addome.
Diventa allora fondamentale quella ginnastica capace di far leva sulla respirazione diaframmatica e sul lavoro di coordinazione tra pavimento pelvico e diaframma.
Fonte e approfondimenti:
- Disagio? Mai più! – www.disagiomaipiu.it/
- AIUG – Associazione Italiana di Urologia ginecologica e del pavimento pelvico.
- Quotidiano Sanità
>>> Le amiche di VediamociChiara hanno intervistato la fisioterapista, esperta in riabilitazione urogenitoanale, la dott.ssa Carla Cantiani.
Ma prima di salutarci…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Benessere in menopausa”, il vademecum firmato da ONDA (Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e di Genere).
A cura della Dott.ssa Nicoletta Orthmann Referente medico-scientifico di O.N.Da e con la supervisione scientifica della Prof.ssa Rossella Nappi (Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia).
Elisabetta
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(Ultimo aggiornamento: 2 gennaio 2023)