I benefici della vitamina D sono innumerevoli. Purtroppo, però, la carenza di questo prezioso micronutriente è molto diffusa. Ecco come correre ai ripari.
Già prima dell’esplosione della pandemia, molte di noi avevano una carenza della “vitamina del sole”. Ora, che lavoriamo in smartworking e trascorriamo la maggior parte del tempo dentro casa, il deficit si è diffuso ulteriormente. Ciò influenza negativamente la nostra salute, poiché questa vitamina svolge numerose azioni, tutte importantissime per l’organismo. Scopriamo i benefici della vitamina D e come farne il pieno.
Ma prima…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Linee guida per una sana alimentazione” a cura di CREA, Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione (Revisione 2018).
Tra i benefici della vitamina D più noti, ci sono quelli relativi all’apparato muscolo-scheletrico
È la principale alleata di una buona struttura ossea. Favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo e la loro fissazione a livello scheletrico. Non a caso, chi soffre di osteoporosi ne è carente. Una carenza provoca una maggiore fragilità delle ossa e di, conseguenza, rende più soggetti a fratture. Questa vitamina, inoltre, aiuta a mantenere elastici tendini e legamenti e ad avere un buon tono muscolare.
Svolge un’azione di rinforzo del sistema immunitario e la pandemia lo ha confermato
Uno studio presentato al Congresso dell’American Society for Bone and Mineral Research (ASBMR) ha misurato i livelli di vitamina D in 103 pazienti affetti da Covid-19 ricoverati
in ospedale (di cui 54 in terapia intensiva) e in 100 pazienti asintomatici.
Dai risultati, è emerso che i pazienti ospedalizzati avevano una concentrazione di vitamina D inferiore a 30 ng/ml (considerato il valore minimo sufficiente) mentre quelli in terapia intensiva un valore sotto i 18 ng/ml. I soggetti asintomatici, invece, avevano valori alti.
La conclusione è stata che bassi livelli di vitamina D favoriscono le disfunzioni respiratorie e aumentano il rischio di mortalità nei malati di Covid, mentre valori alti corrispondono a una buona risposta immunitaria.
Tra i benefici della vitamina D c’è quello di combattere il diabete
La vitamina D regola il metabolismo del glucosio e aiuta a mantenere bassa la glicemia.
Un recente studio del Dipartimento di Medicina dell’Università di Laval (Canada), condotto su oltre 600 pazienti affetti da diabete di tipo 2, ha dimostrato come una supplementazione di vitamina D riesca a riportare glicemia e insulina entro i livelli di normalità.
Qual è il fabbisogno quotidiano di vitamina D e come assumerne di più?
Il fabbisogno giornaliero per un adulto è 600-800 U.I. Nel post-menopausa e negli anziani è di 1000-4000 U.I.
La Vitamina D viene sintetizzata nella cute per effetto dell’assorbimento dei raggi solari. L’ideale è un’esposizione di circa 15 minuti al giorno, tra le 10 alle 15.
Per quanto riguarda gli alimenti, sono pochi quelli che la contengono naturalmente. Tra questi: acciughe; sgombro; salmone fresco; funghi chiodini o champignon.
È possibile dosarla grazie ad un semplice prelievo di sangue. Se il valore è inferiore a 30 ng/ml è necessario assumere delle supplementazioni, poiché solo con l’alimentazione non si riesce a coprire il fabbisogno. In ogni caso, è importante evitare il “fai da te” e consultare il medico che prescriverà l’integratore più adatto.
>>> Che rapporto c’è tra peso e menopausa? Quali soluzioni quando l’aumento di peso incide in modo rilevante su BMI? Le nostre amiche di VediamociChiara lo hanno chiesto alla dott.ssa Alessandra Freda, nutrizionista.
Fonti e approfondimenti
- Quali sono i cibi ricchi di vitamina D? – Humanitas
Katia
Ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2022