La gastrite è un’infiammazione della mucosa che riveste la parete interna dello stomaco. Scopriamo di più sulle cause, come si effettua la diagnosi e le terapie disponibili.
Bruciore di stomaco, dolore nella parte centrale dell’addome, nausea, sensazione di pienezza dopo aver mangiato: sono i tipici sintomi della gastrite. Questi disturbi possono comparire improvvisamente ed essere particolarmente intensi (gastrite acuta). Oppure svilupparsi lentamente e persistere nel tempo (gastrite cronica).
Ma prima…
…ti invitiamo a scaricare il pdf “Benessere in menopausa”, il vademecum firmato da ONDA (Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e di Genere).
A cura della Dott.ssa Nicoletta Orthmann Referente medico-scientifico di O.N.Da e con la supervisione scientifica della Prof.ssa Rossella Nappi (Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia).
Quali sono le cause della gastrite?
In genere, questa infiammazione compare quando la barriera difensiva che protegge la mucosa dello stomaco si indebolisce a causa di uno, o più, dei seguenti fattori:
- assunzione prolungata di farmaci gastrolesivi, come ad esempio gli antinfiammatori non steroidei (FANS);
- infezione da Helicobacter Pylori; il batterio resiste all’ambiente acido dello stomaco e produce una serie di enzimi lesivi per le pareti gastriche, favorendo lo sviluppo della gastrite e spesso di ulcere;
- abuso di alcol;
- eventi stressanti quali, ad esempio, incidenti, malattie o interventi chirurgici;
- reazione autoimmune, condizione rara che si verifica quando il sistema immunitario attacca per errore le cellule della mucosa gastrica.
Come si effettua la diagnosi?
Specie nei soggetti giovani, la prima cosa da fare è la ricerca dell’Helicobacter Pylori. Il batterio può essere ricercato con un test fecale, nel sangue oppure con il test del respiro (urea Breath Test). Il test consiste nel bere una soluzione contenente urea marcata con un isotopo del carbonio (non radioattivo). Successivamente, il paziente deve soffiare all’interno di una macchina o una provetta.
Un altro strumento di diagnosi è la gastroscopia. Consiste nell’inserire un sottile tubo flessibile con una luce e una videocamera all’estremità (endoscopio) attraverso la bocca e la gola al fine di valutare lo stato della mucosa gastrica e la presenza di eventuali erosioni o ulcere.
La diagnosi è importante poiché, in alcuni casi, la stessa sintomatologia della gastrite potrebbe essere espressione di patologie più gravi, fra cui i tumori.
Quali sono le terapie?
Per curare la gastrite è bene ridurre il livello di acidità nello stomaco. Si usano, a questo scopo, farmaci Anti-H2 (come, ad esempio, la ranitidina) o inibitori della pompa protonica (come, ad esempio l’omeprazolo), oppure antiacidi (idrossido di alluminio e di magnesio).
In caso di infezione da Helicobacter Pylori, è prescritta una cura di antibiotici (tipo amoxicillina, claritromicina), in associazione agli inibitori di pompa protonica.
Per ridurre i disturbi, inoltre, è consigliabile mangiare poco e spesso, evitare cibi irritanti (fritti, cibi piccanti o speziati), smettere di fumare, ridurre il consumo di alcolici, caffè e the. Importante è anche cercare di ridurre lo stress.
Fonti e approfondimenti
- Gastrite, sintomi, cause e terapia– Humanitas Salute
- Gastrite – Istituto Superiore di Sanità
>>> Cosa fare quando si soffre di gastrite? Quali sono le cure per la gastrite? Le amiche di VediamociChiara lo hanno chiesto all’esperto, il dott. Giorgio Agrò.
Cinzia
Ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2022