50 primavere – il film per le 50enni che vogliono iniziare bene il 2018

50 primavere, il film per le 50enni che vogliono iniziare bene il 2018

Oggi parliamo di un film, una commedia (francese), tutta al femminile. Il titolo originale è Aurore (il nome della protagonista), che in Italia è stato tradotto in 50 primavere  Un film che riflette proprio su uno dei momenti chiave nella vita di una donna: la menopausa.

Quando qualche giorno fa sono andata al cinema a vederlo, ho notato una cosa molto simpatica: al botteghino, davanti a me, una fila di donne, tutte da sole, che con fare orgoglioso chiedevano “Un biglietto, grazie!”.

E in effetti il film di cui parliamo oggi è un film fatto da – e per – le donne. Un film che grazie alla sensibilità – e alla verità – femminili, ci dice anche dove stiamo andando, oggi, noi donne.

La protagonista, che all’inizio del film decide di lasciare il suo lavoro come cameriera, ha due figlie ed è divorziata. Nel vortice di questa mezza età, piena di cambiamenti (sta per diventare nonna), rivive la sua vita passata in preda a dubbi, domande e… vampate! Che fare? Fermarsi oppure riprendere in mano tutto il suo essere, tutta la sua vita, con coraggio? Complice l’età, e la menopausa che resetta la nostra protagonista, da dentro, manda a quel paese un mondo che non la riconosce, a cominciare dal suo datore di lavoro (che la chiama Samantha) e riapre l’album dei ricordi. Tutto da buttare?

Tre cose che mi sono piaciute molto:

  • La pancia della gravidanza della figlia di Aurore è vera. La grazia e la semplicità con cui vengono messe le sue forme davanti allo schermo, è la stessa che usa la regista per mostrarci, senza filtri né trucchetti, le rughe nei volti delle tante protagoniste, insieme alle loro imperfezioni: rughe e forme che finalmente ritrovano nel grande schermo la loro legittima cittadinanza. Basta con la cinepresa con il tipico sguardo maschile, falso e menzognero.
  • Il sorriso, promessa di felicità, che sfoggia la figlia più piccola di Aurore, con il quale si chiude il film. La figlia impara dalla madre che si può essere felici, anche a questa età, se si sceglie di esserlo.
  • La canzone che guida la colonna sonora, una canzone per la libertà, scritta ai tempi della guerra del Vietnam e cantata da Nina Simone: I got myself. Una canzone che è anche un inno, un grido, anche se dolce, di libertà, di rivendicazione individuale, dell’essere donna, così meravigliosamente diversa dall’uomo.

Due cose che mi sono piaciute meno:

  • La mancanza di cultura sul tema alla menopausa: Aurore non conosce il meccanismo, naturale e fisiologico, che porta alla menopausa: lo “stock” di ovociti finisce. Così come non conosce (cosa ancor più grave neanche il suo medico!) i rimedi per far fronte alle odiose vampate e alle sudorazioni notturne
  • Il lieto fine, ancora con lui accanto a lei. Come a dire “La felicità personale è nelle mani dell’altro”. Mi ha fatto venire in mente un altro film, italiano questo, di un paio di anni fa, Assolo scritto, diretto ed interpretato da Laura Morante. Il finale è anche questo con i cuoricini, molto romantico e in questo caso anche poco realistico (chi ha visto il film sa di cosa parlo).

Buona visione!

Informazioni sul film

Titolo: 50 primavere (titolo originale, Aurore)
Regista: Blandine Lenoir (Il gusto degli altri)
Attrice  protagonista: Agnès Jaoui
Altri attori: Thibault de Montalembert, Pascale Arbillot, Sarah Suco, Lou Roy-Lecollinet
Produzione, anno: Francia, 2017

 

Cristina